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Affondo di Herald Tribune" />
In questi giorni si decide il futuro di Telecom Italia, sospesa tra le avances dei colossi delle TLC americane, le dimissioni del presidente Guido Rossi, le dichiarazioni del premier Romano Prodi e quelle dello stesso Rossi, l'annuncio che la Consob dovrebbe fare oggi sugli allocamenti delle quote delle società controllanti di Telecom dopo giorni di scambi finanziari senza precedenti e il 16 aprile, giorno dell'assemblea decisiva dei soci di Olimpia
E proprio in questi giorni la stampa americana ha deciso di tornare all'attacco. Il New York Times titola "Outrage! A Nation's Phones May End in Foreign Hands", e presenta la riduzione di un lungo articolo dell'International Herald Tribune (IHT) che sulla vicenda della vendita Telecom ci va giù pesante fin dal titolo Telecom Italia diventa una sceneggiata nazionale.
L'analisi di IHT è impietosa: "L'arcaico sistema capitalistico" italiano sarebbe in queste settimane impegnato nell'ennesimo "melodramma finanziario all'italiana" i cui protagonisti sono i "soliti sospetti", un azionista di controllo che cerca di riprendersi tutto quello che può da "un cattivo investimento", un "presidente appena dimessosi", la "traballante società" obiettivo di un'acquisizione, i soci di minoranza "esclusi dall'accordo" e "gli acquirenti stranieri" che hanno a che fare con un ambiente finanziario "scettico" e un "governo riluttante".
Secondo IHT, AT&T e America Movil si sono gettate nella "soap opera italiana" senza essere preparati al "fuoco di ritorno" provenuto da molti leader industriali e politici italiani "fast and furios", che vogliono che Telecom rimanga di controllo italiano.
IHT ricostruisce poi con chiarezza il gioco di scatole cinesi che le leggi finanziarie italiane hanno consentito si creasse per il controllo di Telecom, gioco che i due colossi TLC americani potrebbero arrivare a controllare con un investimento in Olimpia di non più di 2 miliardi di euro a testa, per una società, Telecom Italia, che ha un valore di mercato di 44 miliardi di euro (una situazione su cui polemizzano in tanti, citata tra gli altri sul suo blog da Luigi Vimercati, sottosegretario alle Comunicazioni).
L'autorevole quotidiano osserva poi come gli azionisti di minoranza, "il 20 per cento dei quali non-italiani", saranno costretti a rimanere a guardare se Tronchetti Provera venderà la propria quota in Telecom.
"Ma - conclude il lungo articolo - come in ogni melodramma, c'è la possibilità che un eroe appaia infine e proponga una soluzione tutta italiana per rimpiazzare Tronchetti Provera e soddisfare il desiderio del Governo di impedire che Telecom Italia finisca in mano a stranieri. Per il momento, comunque, AT&T e America Movil volteggiano pazientemente".
L'analisi di IHT è impietosa: "L'arcaico sistema capitalistico" italiano sarebbe in queste settimane impegnato nell'ennesimo "melodramma finanziario all'italiana" i cui protagonisti sono i "soliti sospetti", un azionista di controllo che cerca di riprendersi tutto quello che può da "un cattivo investimento", un "presidente appena dimessosi", la "traballante società" obiettivo di un'acquisizione, i soci di minoranza "esclusi dall'accordo" e "gli acquirenti stranieri" che hanno a che fare con un ambiente finanziario "scettico" e un "governo riluttante".
Secondo IHT, AT&T e America Movil si sono gettate nella "soap opera italiana" senza essere preparati al "fuoco di ritorno" provenuto da molti leader industriali e politici italiani "fast and furios", che vogliono che Telecom rimanga di controllo italiano.
IHT ricostruisce poi con chiarezza il gioco di scatole cinesi che le leggi finanziarie italiane hanno consentito si creasse per il controllo di Telecom, gioco che i due colossi TLC americani potrebbero arrivare a controllare con un investimento in Olimpia di non più di 2 miliardi di euro a testa, per una società, Telecom Italia, che ha un valore di mercato di 44 miliardi di euro (una situazione su cui polemizzano in tanti, citata tra gli altri sul suo blog da Luigi Vimercati, sottosegretario alle Comunicazioni).
L'autorevole quotidiano osserva poi come gli azionisti di minoranza, "il 20 per cento dei quali non-italiani", saranno costretti a rimanere a guardare se Tronchetti Provera venderà la propria quota in Telecom.
"Ma - conclude il lungo articolo - come in ogni melodramma, c'è la possibilità che un eroe appaia infine e proponga una soluzione tutta italiana per rimpiazzare Tronchetti Provera e soddisfare il desiderio del Governo di impedire che Telecom Italia finisca in mano a stranieri. Per il momento, comunque, AT&T e America Movil volteggiano pazientemente".
Fonte: PuntoInformatico
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