Per fortuna a salvare il gioco ci saranno i puzzle. Essi costellano tuttgli ambienti terraformati, e purtroppo non esplorabili a causa delle anacronistiche barriere invisibili poste ai lati degli ambienti di gioco. Per poter andare continuare la nostra avventura dovremo sfruttare la potenza di due guanti che ci permettono di cambiare la polarità magnetica di cubi che andranno posti su appositi pulsanti, anche sfruttando il potere antigravitazionale che essi ci danno. A volte dovremo letteralmente cavalcare questi cubi per farci trasportare da una parte all’altra della mappa. Andando avanti nella storia inoltre, i puzzle andranno via via facendosi più complessi e ad essi si aggiungeranno altri “problemi” da superare, come robot che annullano tutto quello che abbiamo creato, piattaforme semoventi e molto altro.
In questa fase ci viene fornita una grande libertà di azione, tanto che a volte mi sono ritrovato a pensare se avessi davvero usato il metodo scelto dagli sviluppatori per superare il livello o avessi trovato modi innovativi e che sfruttavano dei bug di gioco per poter avanzare.