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Gobuntu, l'Ubuntu col buco in mezzo

Londra - Ubuntu è una delle distribuzioni Linux di maggiore successo, specie nel settore consumer, ma in questi anni non le sono state risparmiate critiche per il fatto di mescolare, come del resto la maggior parte delle altre distribuzioni Linux, software open source con software proprietario. Per accontentare anche i puristi del software libero, Canonical ha recentemente distribuito una versione di Ubuntu, battezzata Gobuntu, dalla quale verranno progressivamente epurati tutti i software closed source.

Nel proprio blog, Mark Shuttleworth, fondatore di Ubuntu e CEO di Canonical, ha spiegato che il team di sviluppo si è attualmente focalizzato sui driver di periferica, ma in futuro tenterà "di eliminare tutto ciò che non è modificabile o ridistribuibile, inclusi firmware, PDF, suoni, video ecc.".

Gobuntu si ispira a distribuzioni come Debian, da cui Ubuntu peraltro discende, e gNewSense, il giovane sistema operativo Linux-based di Free Software Foundation contenente solo programmi a codice aperto. Shuttleworth sostiene che Gobuntu potrebbe rappresentare "una base di codice pulita e di facile manutenzione per progetti come gNewSense".

L'attuale versione preliminare di Gobuntu, basata sulla futura release di Ubuntu Gutsy Gibbon, può essere scaricata da qui.

Canonical ha anche annunciato il rilascio della prima porzione di codice di Launchpad, il proprio sistema proprietario di project management. Il componente che è stato aperto si chiama Storm, ed è un mapper object-relational per Python.

Fonte: PuntoInformatico

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